Miami beach e Florida – viaggio nell’estate infinita

Tre sono le cose che immediatamente colpiscono all’arrivo a Miami beach: la calda brezza che viene dal mare, il frusciare delle palme che orlano il lungomare e il colore bianco della spiaggia enorme su cui si affacciano i palazzi color pastello dell’Art Decò district.

Miami south beach
Miami south beach
Ocean drive
Ocean drive
Palme lungomare, Ocean dr.
Palme lungomare, Ocean dr.

Miami beach è quell’isola lunga e stretta legata alla terra ferma da una manciata di ponti che è come una portaerei per la città di Miami: al posto degli aerei lancia persone alla caccia di sole, caldo, locali dove intrattenersi, conoscere simili, tutte rigorosamente in flip-flop anche sotto i pantaloni lunghi e, a volte, la giacca. Ocean drive, il lungomare, e Collins avenue, l’immediata parallela interna, nella zona di south beach sono il tripudio dei palazzi e villini Art Decò, l’iconografia più nota di questa parte della città che, rigorosamente fresche di pittura, dona all’area quell’aspetto così frivolo e allo stesso tempo chic da sintetizzare perfettamente l’idea di bella vita, benessere, ricchezza e sereno fancazzismo.

Art Decò district, Miami beach, FL
Art Decò district, Miami beach, FL
Art Decò district, Miami beach, FL
Art Decò district, Miami beach, FL
Art Decò district, Miami beach, FL
Art Decò district, Miami beach, FL
Art Decò district, Miami beach, FL
Art Decò district, Miami beach, FL

Miami beach ha i vantaggi di una città e quelli di una destinazione di mare (quasi) tropicale: il semestre invernale gode di un clima semplicemente perfetto. Ocean drive è una strip di locali e ristoranti e affaccia su una delle spiagge più belle e ampie della Florida. Miami beach è quindi la destinazione perfetta per chi cerca il mix di mare e intrattenimento o solamente l’uno o l’altro con la comodità di una città sempre a portata di mano. Difetti? Piena di italiani… di ristoranti italiani… di brand italiani… Insomma pare che qui l’italianità come “marchio” sia la cosa che va per la maggiore: avere qualche tratto italiano nel prodotto che si vende è, qui, garanzia di qualità e fascino, insomma è molto “cool”. Noi pensiamo che a casa abbiamo lasciato quel che tutti sappiamo e un po’ ci viene da ridere.
Altra cosa che si nota a Miami beach, anche se in misura molto ridotta rispetto al resto della Florida, è la presenza numerosa di appartenenti alla golden age come la chiamano qui (la terza età, da noi): è un fatto che il clima di questo stato dell’estremo sud degli Usa sia un’esca fortissima per gli over 60 di tutto il continente. Ci torneremo.

A circa 50 km da Miami si trova il parco delle Everglades: un’immensa area umida e paludosa che oggi occupa poco meno di un settimo dell’intero stato ma che, alla fine dell’ottocento, prima di divenire parco, ne era quasi un terzo. In sostanza circa sei mesi l’anno, coincidente con il periodo delle piogge (estate), il lago Okeechobee straripava inondando tutta la regione a sud dello stesso salvo poche aree costiere; la forte urbanizzazione ha ridotto l’area paludosa e contenuto e utilizzato le acque del lago a fini “civili”. Nonostante tutto è ancora un’area enorme che offre una varietà di flora e fauna incredibile a partire dai sovrani delle paludi: i coccodrilli e gli alligatori, avvistabili in decine e decine anche in poche ore di escursione attraverso il parco o attraversando in auto la interstate 75 che unisce la costa est a quella ovest.

Everglades national park
Everglades national park
Air Boat tour Everglades
Air Boat tour Everglades
Bird
Bird
Crocodile smile
Crocodile smile
Crocodile
Crocodile
Heron
Heron
Turtle
Turtle

Un giro sulle “air boat” è d’obbligo, ce ne sono di vari tipi: più o meno grandi, il prezzo varia a seconda dei passeggeri trasportati e della durata, un’ora e mezza su una barca da venti persone costa circa 25 usd a persona. I tour op. si trovano quasi tutti sull’interstate 75. Le air boat si addentrano nella palude, dove, ad ogni sosta si riesce ad intravedere i più diversi tipi di fiori acquatici e animali di tutti i tipi, incontri ravvicinati con i crocs inclusi. Se siete moderatamente appassionati di natura incontaminata dedicate al parco almeno un giorno e mezzo: uno per i trail a piedi e mezzo per il boat tour; poi si possono fare escursioni in kayak e fare camping intorno al parco: ricordate che in estate, periodo delle piogge e dell’umidità più soffocante, ci sono insetti di tutti i tipi e zanzare “as big as aeroplanes” (cit.).

A sud di Miami, lungo la route one, si dispiegano, come le molliche di Pollicino, le Florida Keys: una serie di isole di piccole e piccolissime dimensioni tra il Golfo del Messico, le isole Bahamas e Cuba. Una lunga strada semi sospesa sulle acque azzurre e cristalline restituisce uno scenario unico al mondo, tra palme, ponti sospesi, schegge di spiagge bianche e pelicani, iguane e turisti in pantaloncini e t-shirt.

Route one direzione sud
Route one direzione sud
Route one al tramonto
Route one al tramonto
Islamorada: pelicano
Islamorada: pelicano
Islamorada, Florida keys
Islamorada, Florida keys
Islamorada, Florida keys
Islamorada, Florida keys

La più a sud delle isole è Key West, nota soprattutto per la lunga permanenza di Hemingway e per le orde selvagge dei teenagers durante lo “spring break”.
Il centro storico di Key West trasuda l’atmosfera malinconica degli anni ’30, con un sottofondo di rock and blues degli anni ’60 che solletica, senza troppo sforzo, il lento vivere degli americani trasferiti qui sulla soglia dei 70 anni.
I villini stile coloniale rigorosamente in legno (poi ti stupisci se gli uragani se li succhiano via in un fiat), i locali sulla strip principale che propongono musica dal vivo a tutte le ore del giorno, la diatriba storica tra l’originale “Sloppy Joe’s” (ora Captain Tony’s) e l’attuale “Sloppy Joe’s”, il locale dove Hemingway era solito ridurre il proprio fegato a mocio vileda, rendono il centro storico una specie di parco a tema per il quale non si paga una fee d’ingresso e lo spettacolo è assicurato.
Discorso diverso per il seafront e le spiagge a sud dell’isola che restituiscono un’autenticità e una bellezza mozzafiato, compreso il segnale che indica Cuba a sole 90 miglia di distanza.

Capt. Tony's, Key West, FL Keys
Capt. Tony’s, Key West, FL Keys
Sloppy Joe's, Key West, FL Keys
Sloppy Joe’s, Key West, FL Keys
Key West seafront at sunset
Key West seafront at sunset
Key West seafront at sunset
Key West seafront at sunset
Key West south beach
Key West south beach
Key West south beach
Key West south beach
Southernmost point, continental USA
Southernmost point, continental USA: 90 miles to Cuba.

A Key West, tranne durante lo spring break, si inizia a notare il gran numero di “golden age citizens” rispetto alla totalità dei frequentatori dei locali, spiagge e tutto il resto; tra le vere delizie dell’isola c’è però da annoverare le molte opportunità di vivere quello splendido mare: dalla semplice scesa in spiaggia, alla giornata di pesca sui motoscafi super attrezzati per la pesca d’altura a quello che a noi ha rapito immediatamente: un’uscita a vela su una replica di un’imbarcazione della sfida dell’America’s Cup del 1851, 105 piedi di lunghezza, due alberi, interamente in legno e un equipaggio tutto femminile tranne il capitano.
È possibile scegliere una semplice uscita di due ore, o quella al tramonto con cena inclusa o quella con la luna piena: se lontanamente vi piace il mare è un’emozione unica, free soda drinks e birra o bicchiere di champagne a un (1!) dollaro solamente fino ad esaurimento delle (più che abbondanti) scorte.

America's cup replica, Key West, Florida keys.
America’s cup replica, Key West, Florida keys.
America's cup replica, Key West, Florida keys.
America’s cup replica, Key West, Florida keys.
America's cup replica, Key West, Florida keys.
America’s cup replica, Key West, Florida keys.
America's cup replica, Key West, Florida keys.
America’s cup replica, Key West, Florida keys: il capitano e il timoniere mediterraneo…

Key West è decisamente la più cara tra le Florida keys ma è anche quella che offre più varietà: le spiagge, le attività marine, il centro storico, lo shopping e una varietà di persone con il sorriso stampato sulla faccia più o meno fisso, un po’ per il tasso alcoolico e un po’ perché per essere tristi in un posto così bisogna odiare il mare e il sole con tutte le proprie forze.

A ovest la Florida si affaccia sul golfo del Messico, lasciate le Keys in direzione nord, raggiunta la interstate 75 si taglia verso sinistra attraverso il parco delle Everglades e in poco meno di un’ora si disvela un’altra meraviglia: una sequenza di spiagge bianchissime e mare verde smeraldo da togliere il fiato.

Tigertail beach, Marco island, FL
Tigertail beach, Marco island, FL

Marco island, Naples, Fort Myers beach, Sanibel e Captiva sono alcune delle località che nascondono queste spiagge così candide perché risultato della decomposizione della madreperla delle conchiglie di milioni di molluschi che popolano questa parte del golfo. Indovinate quale sia lo sport più praticato in quest’angolo di paradiso? La raccolta delle conchiglie, appunto. Proibito, proibitissimo con sanzioni fatte di multe e carcere (qui non si scherza: ci si va sul serio dentro) raccogliere molluschi vivi, consentito (anche troppo, secondo me) invece raccogliere “shells on the seashore” al punto che i locals arrivano con tutta l’attrezzatura giusta e trascorrono buona parte del tempo a dragare la spiaggia o il bagnasciuga.

Shell on Tigertail beach, FL
Shell on Tigertail beach, FL

Naples è una sorta di Portofino più discreta e molto più ricca: ville incredibili semi nascoste tra le palme con affaccio sul mare o sulla marina ricavata dai canali interni, un centro costituito da due strade dello shopping e dei ristoranti, la 5th av. (citazione ovvia) e la 3rd st., dove abbiamo visto la più alta concentrazione di Bentley decappottabili, Ferrari e Maserati 4 porte, al pari di Beverly hills e Miami beach, dove Brunello Cucinelli ha un suo negozio a otto (8!) vetrine, le agenzie immobiliari sembrano gioiellerie e hanno proposte da 12,5 mln di dollari (sette bagni e mezzo!) e la concessionaria Porsche ha nel parcheggio antistante, a ridosso della route 41, un numero di automobili pari a quello dell’intero parco Porsche d’Italia.

Naples villas
Naples villas
Naples villas
Naples villas
Naples villas
Naples villas
Naples villas
Naples villas

Nonostante questo livello medio di ricchezza così alto, la maggioranza delle spiagge sono pubbliche e libere e fruibili da tutti, alcune offrono anche servizi “europei”, lettini e ombrelloni, a prezzi altrettanto europei.

Le spiagge che affacciano sul golfo del Messico sono (quasi) tutte inserite in parchi naturali nazionali o regionali e quindi oggetto di particolare cura e attenzione: sono il regno di uccelli di tutti i tipi, fogge e dimensioni. Uno spettacolo nello spettacolo.

Questo angolo di Florida è quello in cui la presenza dei golden age trasforma molti posti in potenziali set del remake del film “Cocoon“: non aspettatevi quindi la vita di spiaggia alla “mediterranea”, è tutto molto tranquillo e vissuto all’insegna del benessere in souplesse.

Pelikan, Marco island, Florida
Pelikan, Marco island, Florida
Pelikan, Marco island, Florida
Pelikan, Marco island, Florida
Heron, Marco island, Florida
Heron, Marco island, Florida
Birds, Marco island, Florida
Birds, Marco island, Florida
Bird, Sanibel, florida
Bird, Sanibel, florida

Concludiamo il tour delle spiagge della Florida tornando a est, questa volta a Fort Lauderdale 45 km a nord di Miami beach.
Ft. Lauderdale è in realtà parte di una sorta di “greater Miami” dalla quale si distingue solamente per il nome sulle uscite della Interstate 95 o per il “welcome to Ft. Lauderdale” nella rotatoria principale dell’ “Historic centre”.
Le spiagge sono sempre molto ampie, di sabbia molto chiara e perfettamente tenute; in particolare, a sud di Ft. Lauderdale, Hollywood beach ha un lungomare strepitoso composto di un “broadwalk” con la pista ciclabile, edifici non troppo alti che vi si affacciano con alle spalle i parcheggi e la strada principale, così che il rumore di fondo è dato solamente dalle onde, le chiacchiere delle persone, lo swish degli skate, dei pattini e delle bici.
Meraviglia.

Hollywood beach broadwalk, Ft. Lauderdale. FL
Hollywood beach broadwalk, Ft. Lauderdale. FL
Hollywood beach, Ft. Lauderdale. FL
Hollywood beach, Ft. Lauderdale. FL
Hollywood beach, Ft. Lauderdale. FL
Hollywood beach, Ft. Lauderdale. FL
Hollywood beach, Ft. Lauderdale. FL
Hollywood beach, Ft. Lauderdale. FL
Hollywood beach, Ft. Lauderdale. FL
Hollywood beach, Ft. Lauderdale. FL
Hollywood beach, Ft. Lauderdale. FL
Hollywood beach, Ft. Lauderdale. FL
Hollywood beach, Ft. Lauderdale. FL
Hollywood beach, Ft. Lauderdale. FL

Miami beach e il sud della Florida sono parte di un viaggio che lascia impressi nell’anima quell’insieme di colori abbacinanti regalati dal bianco perlaceo delle spiagge, il rosso fuoco dei tramonti, il verde lucido delle palme e l’azzurro spumeggiante del mare: dove sorprendersi diventa l’appuntamento fisso della giornata e cinque minuti in più sulla spiaggia sono lo stupefacente migliore.

Consigli :

Dormire a Miami beach: Viscay hotel, un tre stelle con un buon rapporto qualità/prezzo, a 30mt. dalla spiaggia di Miami beach south, unico neo la colazione un po’ monotona.

Mangiare a Miami beach: ce n’è per tutti i gusti, se proprio volete cenare italiano di qualità (e spendere un po’) andate da Cecconi’s, di giorno invece va benissimo il News Café; per la colazione è ok Aroma espresso bar.

Mangiare a Isla Morada: a pranzo NON perdere il Morada Bay Café.

Dormire a Key West: non è economico ma è bello e così tipico, a due passi a piedi dal centro (3 minuti), colazione super, The Artist House B&B.

Mangiare a Naples: per cenare trattandovi bene con una buona cantina e dell’ottimo pesce, Hob Nob on 5th av. oppure Tommy Bahamas on 3rd st.

Mangiare a Ft. Lauderdale: Wild Sea Oyster Bar and Grille, ottimo.

Grazie come sempre a British Airways per il comfort e la puntualità.

La mappa del tour.

Playlist:

Love to Love you baby, Donna Summer

Crazy in love, Beyoncè

My forbidden lover, Chic

Don’t blame it on sunshine, The Jackson

Get lucky, Daft Punk

Una riflessione su "Miami beach e Florida – viaggio nell’estate infinita"

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