Gran Canaria una bella sorpresa: temperatura ideale in pieno inverno, 15°C al mattino e 25 a metà giornata, cinque giorni su sette un bel vento rinfrescante che spazza via le nuvole che provano a insistere sull’arcipelago delle isole Canarie.
Soprattutto tante persone che fanno attività fisica di tutti i generi, quasi a tutte le ore, in particolare kite/windsurf, ciclismo e walking/running. La conformazione dell’isola e la frequenza/intensità del vento la rendono la destinazione ideale per queste tre attività che coinvolgono residenti e turisti in egual misura.
Gran Canaria è a quattro ore di volo da Roma e Vueling la collega con orari abbastanza umani che raggiungono l’isola intorno a mezzogiorno ora locale (= GMT, una in meno rispetto all’Italia): la prima cosa che salta immediatamente all’occhio è la quantità di pale eoliche presenti sulla costa est, quella che guarda all’Africa, misura della “ventosità” dell’area e di una intelligente scelta di energia green per alimentare le attività dell’isola.
La nostra posizione è a San Agustìn, Maspalomas nella parte sud – sud est dell’isola a ridosso delle famose dune di sabbia che sono il marchio di fabbrica di Gran Canaria: per il resto l’isola è un susseguirsi di colline sassose bruciate dal vento e dal sole con oasi di palme e verde qua e là a fare da corona alle “urbanizaciòn” e i resort turistici.
Togliamoci subito un dubbio: se vi da fastidio il vento siete sull’isola sbagliata (e sbagliereste anche foste su Lanzarote o Fuerteventura) però qui fanno di tutto per farvi godere la spiaggia, soprattutto quelle più esposte a est, a prescindere o meno dall’intensità del vento e se proprio non ne potete più vi consiglio di spingervi verso Taurito / Puerto de Mogan, all’estremità sud-ovest della superstrada che scende in senso orario dal capoluogo, per accomodarvi in spiaggia senza che un granello di sabbia vi infastidisca.
Viceversa altra spiaggia frequentabilissima in caso di vento strapazzone è quella di “Las Canteras”: la spiaggia cittadina di Las Palmas che affacciata a ovest e protetta dai palazzi a est è una piacevolissima esperienza, calda e tranquilla, soprattutto dopo una mattinata trascorsa a girovagare per i vicoli del centro storico (tra l’altro 2 sdraio e un ombrellone: 5€!).
Il centro storico di Las Palmas, Vegueta, è un piacevole intrico di vicoli e vicoletti in ottimo stato di conservazione e pulizia (sì, l’italiano medio si stupisce…) e nasconde qualche piccola chicca come la “Casa di Colòn”, Cristoforo, che non si capisce e mai si capirà se sia italiano o spagnolo ma che qui ha una casa museo dove ha vissuto prima di scoprire le Indie occidentali; la cattedrale di Sant’Anna e la piazza omonima.
Il giovedì sera a Las Palmas è “tapas night”, nelle vie di Vegueta tutti i ristoranti e locali/pub servono tapas, ognuno in modo diverso dal suo vicino, accompagnate da vino o birra e, anche grazie alla vicina Università, il quartiere diventa la calamita per decine di studenti a spasso (se avete figli in prossimità di studi universitari: un bell’Erasmus a Gran Canaria potrebbe piacergli assai…).
Gran Canaria lascia questa piacevole sensazione di essere ancora, nonostante anni di flussi turistici importanti, un angolo di mondo a ritmo rallentato, con un basso o quasi nullo rumore di fondo. Un isola dove è il vento e l’infrangersi delle onde sulle spiagge o le scogliere della costa ovest a dare il ritmo alla giornata, a segnare il tempo della tua corsa, uscita in bicicletta o semplice passeggiata lungo le innumerevoli piste ciclabili che accompagnano la costa da nordest a sudovest, unendo i puntini delle varie urbanizzazioni da Las Palmas giù giù fino a Taurito.
Due angoli, dei tanti splendidi incontrati lungo la costa canarina, meritano un attenzione in più per motivi totalmente opposti: Meloneras e Puerto de las Nieves.
Meloneras è la passeggiata di lusso dell’area di Maspalomas, con i locali raffinati e gli hotel a mille mila stelle, con un’atmosfera molto “James Bond, vodka martini agitato non mescolato” e affaccio su un tramonto da perdere la testa. Qui si trova il “Café del Mar”, franchise del famosissimo capostipite balearico, il ristorante “Las Rias” con splendida vista sul faro e la scogliera. Un luogo dove la sera le scarpe da running e le biciclette da corsa, o la muta da kite lasciano il posto al tacco 12 e alla pashmina di cachemire targata Armani.
Puerto de las Nieves, al contrario, mantiene ancora il carattere del piccolo borgo di pescatori semplice e silenzioso e condivide con l’altro solamente un tramonto mozzafiato con vista sul “Pico del Teide” di Tenerife.
Gran Canaria, l’arcipelago tutto, è in questi ultimi anni meta di ricollocazione di molti Europei che abbiano raggiunto l’età della pensione o che abbiano deciso di darsi una nuova opportunità, un nuovo inizio in un ambiente favorevole dal punto di vista climatico e ancora, come già detto, decisamente tranquillo, ben amministrato e sereno. È frequente incontrare enclave svedesi, tedesche e britanniche che dai freddi paralleli del nord hanno riparato sulle coste canarine godendosi i 25° C di media annuale.
Un pensierino lo stiamo facendo anche noi. 😉
Non ci sono mai stata e ci vorrei andare. Mi ispira molto Lanzarote, ma dopo il tuo racconto, anche Gran Canaria ha il suo perché!
Non sono stato a Lanzarote che è famosa per essere paradiso dei Kiters/Windsurfers però pare essere più deserta e meno varia. 🙂