5 set ’09
Io non amo le città. Non in vacanza almeno. San Francisco è bella, particolare, meno americana delle altre, arroccata sulle colline e arricchita da case basse in stile georgiano ma anche deco e moderno alla Meyer, un bello sfogo sul mare con l’embarcadero e il famoso pier 39 e la splendida baia che le dona brezza continua.
Epperò è una città, traffico e sporcizia e tutte le brutture delle moderne metropoli.
San Francisco è una di quelle città che ri-conosci anche se non la conosci: l’hai vista talmente tante volte in televisione o al cinema che ti pare di esserci già stato (come NYC) e quindi per farti sorprendere devi scegliere i luoghi meno rappresentati, quelli che sono fuori dalle guide, dalle direttrici turistiche classiche. Insomma certamente non il Pier 39 (pare via Sannio trasferita al porto) e meno che mai Lombard Street (via condotti nel periodo dei saldi) o il sotto ponte del Golden Gate (dove Kim Novak si getta nella baia perché Jimmy Stewart la salvi nella sua prima vita; “Vertigo” Hitchcock).
Chinatown forse (non la porta su Grant Street), e little Italy, ora che è divenuta il quartiere della movida sanfrancischese, altrettanto. La prima perché è ancora un’enclave, la seconda perché, almeno il sabato sera, è talmente piena di giovani in balia dei propri ormoni (mi stava venendo di dire mormoni, visto il recente passaggio in Utah) che trasuda gioia e vitalità da darle un volto molto poco americano e più europeo.
Insomma, la mia città preferita al mondo rimane Vancouver (BC, Canada): piccola, montagna e mare, tanto verde (Stanley Park) e civile e ordinata come da nessun’altra parte mi è capitato di vedere; ma le mie vacanze migliori le faccio sempre lontano dagli aggregati urbani, anche perché ho un bel po’ di problemi con la gente, soprattutto quando è troppa.
Domani: Muir Woods e Sausalito, Berkley e Oakland.
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Now playing: Chet Baker – But Not For Me
