Santa’s – Santa Monica: il pier, il centenario e Hotel California

090909

Nebbia. Sul mare. La spiaggia e il cielo sono uniformi, il mare potrebbe anche non esserci. Lasciamo Pismo e la nebbia si dirada dopo una ventina di chilometri. Sempre verso sud.
Lo stop è a Santa Barbara.
Un lungomare strepitoso: palme altissime, spiaggia profondissima, la pista ciclabile e il giardinetto che la divide dal marciapiede. Tutto perfetto.
L’immancabile pier, i pelicani e l’oceano. Ah beh.
Alle tre si arriva a Santa Monica, check in all’Hotel California, kitchissimo luogo con i longboard alla testata del letto e i poster dei film girati a L.A. a decorare le pareti, una chitarra elettrica attaccata alla Lobby. Lo adoro.
Cinquanta passi dalla spiaggia e cento dal Pier.
Pier che proprio oggi festeggia i suoi cento anni di vita.
Grande festa stasera con mezz’ora abbondante di fuochi d’artificio.
Passeggiamo con i piedi immersi nell’acqua fredda del pacifico tra boogieboarders, surfers improvvisati, semplici bagnanti, runners, joggers, footers e splashers (non so se esistano ma il suono mi piaceva).
Basta spiaggia, è la volta della promenade dello shopping: la terza strada, con tutti i brand famosi (e non), signorine variamente abbigliate e signorini dall’aspetto decisamente frivolo.
La caratteristica dominante degli umani di questo lato del pianeta è quella di camminare guardando verso il basso, direzione aifòn o blebberri e “always texting someone something”. Cosa si diranno chi lo sa, ma ora capisco veramente il successo di twitter da queste parti: è sooo coooool avere in mano lo smarfòn e muovere rapidamente i pollici sul tàcc(i)scrin che solamente i messicani con la scopa in mano non lo fanno.
Per cena incontriamo “Aloura” la ragazza di L.A. conosciuta a Roma a fine luglio che lavora nel mondo del cinema indipendente, ma che, ad esempio, a Roma ha girato “Gangs of NewYork” con Scorsese.
Aloura ci viene a prendere con la sua piccola volvo (una 740 degli anni ’90) con la surfboard legata sul tetto. Senza portapacchi, sul tetto, con i lacci che entrano dentro i finestrini: fantastico. Ha fatto surf nel pomeriggio per arrivare prima a S.ta Monica e non rimanere bloccata nel traffico, ha fatto ladoccia da un amico e, pronta da sera, ci è venuta a prendere.
Si va a mangiare messicano: ci raggiunge un suo amico cameraman che ha conosciuto girando gangs di cui sopra. Parliamo di Roma, del nostro viaggio e di dove si può andare a fare surf domani senza allontanarsi troppo. Venice beach dicono, anche l’altro, il cameraman è surfista.
Vabbè domani proveremo. Aloura ha 29 anni, così tanto per gradire.

Una riflessione su "Santa’s – Santa Monica: il pier, il centenario e Hotel California"

  1. …camminare guardando verso il basso, direzione aifòn o blebberri e “always texting someone something”.

    E nell'altra mano un bibitone di caffé di starbucks (versione NY) o un bicchierone di polistirolo con qualche improbabile cocktail dal nome irriverente tipo Hurricane (versione NOLA)

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