St. Lucia è un’isola vulcanica e se ne vanta: sfoggia la sua instabilità con orgoglio e un pizzico di follia che si concretizza tutti i venerdì sera quando, in quasi tutti i villaggi disseminati lungo la costa, vanno in onda gli street parties nei quali si mangia, si balla e si beve per le strade al suono di Djs con i loro enormi sound system (molto Bronx anni ’80) fino a che si riesce a stare in piedi.Solamente (…) nove ore e mezza di volo la separano da Londra: British Airways vola a St. Lucia tutti giorni da Gatwick, mentre Virgin Atlantic il martedì, venerdì e domenica sempre da Gatwick, non ci sono voli diretti dall’Italia.
La presenza del vulcano elettrizza l’atmosfera anche lontano dagli street parties, c’è una frenesia insolita per i caraibi, come se ogni giorno potesse essere quello dell’eruzione definitiva. In realtà l’ultima eruzione degna di nota è del 1766 e questo pare essere un periodo relativamente tranquillo per l’area. Il vantaggio è la presenza di acque sulfuree e fanghi “miracolosi” che sono oggetto di una escursione molto divertente dalla quale si viene via con la pelle liscia e levigata e con una puzza di zolfo che persiste per un giorno intero. Il vero gioiello però è il mare che bagna spiagge di sabbia chiara e scura e, a seconda dei fondali, assume delle colorazioni spettacolari.
Una crociera intorno all’isola su un catamarano a vela è l’occasione giusta per godere delle sfumature diverse: intorno alle scogliere della costa est l’acqua è di un blu elettrico, in prossimità dei Pitons a sudovest, i colori virano al blu scuro causa i fondali lavici, mentre a nordovest, dalle parti di Pidgeon island, è il verde smeraldo a bagnare le spiagge di sabbia chiara. Paradiso per i sub quindi e anche per i semplici amanti dello snorkeling occasionale. |
L’isola si offre quindi ad un sanissimo “beach hopping”, date anche le distanze contenute: ogni giorno una prospettiva diversa e una texture nuova. Da ex colonia britannica a St. Lucia si guida a sinistra, le strade sono soprattutto costiere, per andare da una costa all’altra ne esiste solamente una che si inerpica per le colline e, soprattutto al mattino e a metà pomeriggio è molto trafficata, il consiglio spassionato è di muoversi con un’auto privata con autista incluso: i costi sono contenuti e si gode del panorama senza lo stress del cambio dalla parte “sbagliata”. Noi abbiamo avuto la fortuna di incontrarne uno particolarmente disponibile che, addirittura, incluso nel servizio ci ha fornito di cellulare locale per chiamarlo quando eravamo pronti a tornare in hotel al termine di un’escursione o di una giornata di mare o alla fine di uno “street party”. |
Escursioni consigliate: la caldera del vulcano e le fonti di fanghi (portatevi un asciugamano in più, ché lo zolfo lascia tracce); il giardino botanico di Soufrière, Pidgeon island, che si trova alla sommità nord dell’isola, dove, dopo una breve arrampicata, si possono visitare i resti di una fortificazione di epoca coloniale e, con un ulteriore ascesa di dieci minuti, apprezzare una vista magnifica della costa caraibica e di quella atlantica, per poi riscendere e svaccarsi al sole sulla spiaggia; il mercato di Castries dove si trova della frutta incredibile e, sempre a Castries, un paio di chiese cristiane molto colorate e una serie di edifici coloniali molto ben conservati di gran fascino. |
St. Lucia: un’isola dove fuggire dal freddo e piovoso inverno europeo e recuperare un po’ di sana tranquillità.