World Travel Crisis Market

Come annunciato sono stato al WTM 2011 a Londra per l’annuale punto della situazione sullo stato del settore turistico e per annusare e scoprire novità tecnologiche o di destinazione.
Testimonio un successone per i seminari dedicati ai social media al servizio del travel che hanno visto il tutto esaurito nei due giorni dedicati al tema e, addirittura, hanno costretto l’organizzazione a smontare in corsa, cioè a incontro iniziato, una parete divisoria per raddoppiare la capienza della sala scelta per ospitare il seminario organizzato da Social Travel Market.
Testimonio al contrario un generale sottotono della manifestazione nella sua più evidente, generalmente ricca, esposizione: quella delle destinazioni e degli eventi a supporto; si respirava chiaramente un’aria da tempi cupi anche per quei paesi che hanno economie floride e esibivano lo stand più grande e più ricco rispetto all’anno scorso.
Poca confusione, poche file per parlare con questo o quel responsabile della destinazione, poco fermento: le uniche vere code della main hall erano quelle ai bagni femminili, un classico.
Insomma la crisi morde anche, direi soprattutto, il turismo globale nonostante le previsioni di crescita che tutti continuano a dare e nonostante la spinta delle nuove tecnologie: ad esempio si registra in UK il sorpasso delle vendite ecommerce per il travel rispetto a quelle tradizionali.
Il dubbio è che siano solamente i pesi a spostarsi e non i numeri assoluti: la tecnologia acchiappa un traffico che fino a ieri si avvaleva di canali tradizionali spostandolo ma non facendolo crescere.
Vedremo, certo è che la tecnologia sposta non solamente quel tipo di traffico ma anche un altro: i posti di lavoro, facendoli convergere verso specializzazioni totalmente diverse con ulteriori sconvolgimenti per un settore che corre ad una velocità incredibile e traballa ad ogni minimo sussulto.
Rimanere in sella richiede sempre più delle competenze molto particolari.

Rimanere in sella a tutti i costi

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